Sassuno

Sassuno

Sassuno è una piccola borgata posta in un territorio spettacolare da un punto di vista paesaggistico, con i calanchi che dalla strada principale fanno da sfondo alla chiesa. Non si conosce la data di costruzione della chiesa parrocchiale dei santi Michele e Cristoforo di Sassuno ma essa è menzionata in alcuni documenti del 1378. Al suo interno si conserva un’immagine in gesso della miracolosa Madonna proveniente dal distrutto oratorio di S. Anna. Nel basamento del campanile si trova un blocco squadrato di marmo bianco che si ipotizza provenire della scomparsa città romana di Claterna che era situata nei pressi della via Emilia ad Anzola ed è la partenza della Via Flaminia Minor.

Sono particolari le salse di Sassuno, o del Dragone, emissioni di fanghi salati e di acque melmose che si depositano a forma di cono, alla sommità del quale gorgogliano gas e sostanze bituminose; questi fenomeni hanno origine dalla presenza in profondità di sacche di metano e petrolio che risalgono in superficie a causa della pressione interna del giacimento. Nei punti di emissione si originano i vulcanetti che si elevano ad altezze diverse in relazione alla densità del fango. Dall’area di emissione dei fanghi si origina una ampia frana che raggiunge il fondovalle.

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Sassuno è una piccola borgata posta in un territorio spettacolare da un punto di vista paesaggistico, con i calanchi che dalla strada principale fanno da sfondo alla chiesa. Non si conosce la data di costruzione della chiesa parrocchiale dei santi Michele e Cristoforo di Sassuno ma essa è menzionata in alcuni documenti del 1378. Al suo interno si conserva un’immagine in gesso della miracolosa Madonna proveniente dal distrutto oratorio di S. Anna. Nel basamento del campanile si trova un blocco squadrato di marmo bianco che si ipotizza provenire della scomparsa città romana di Claterna che era situata nei pressi della via Emilia ad Anzola ed è la partenza della Via Flaminia Minor.

Sono particolari le salse di Sassuno, o del Dragone, emissioni di fanghi salati e di acque melmose che si depositano a forma di cono, alla sommità del quale gorgogliano gas e sostanze bituminose; questi fenomeni hanno origine dalla presenza in profondità di sacche di metano e petrolio che risalgono in superficie a causa della pressione interna del giacimento. Nei punti di emissione si originano i vulcanetti che si elevano ad altezze diverse in relazione alla densità del fango. Dall’area di emissione dei fanghi si origina una ampia frana che raggiunge il fondovalle.

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