Ciclovia delle Valli Bolognesi - 3 da Loiano a Ozzano

Ciclovia delle Valli Bolognesi - 3 da Loiano a Ozzano

Traccia Gps

Traccia Gps

  • Partenza: Loiano
  • Arrivo: Ozzano
  • Lunghezza: 55,1 km
  • Tipo di bici: Mountain bike
  • Difficoltà in bici: Impegnativa
  • Dislivello in salita: 650 m
  • Dislivello in discesa: 1290 m

Usciamo da Loiano seguendo il tracciato della Mater Dei, lungo un primo bel tratto di sterrato aperto tra i campi che ci farà raggiungere rapidamente la pieve di Scanello. Da qui, sulla provinciale, raggiungiamo Quinzano e prendiamo a sinistra, sovrapponendoci anche alla via del Fantini.

Entriamo nell’area di Monte Bibele lungo un bel percorso sterrato con belle vedute sulla valle (attenzione ad alcuni tratti sabbiosi in cui si potrebbero “piantare” le ruote) sino a raggiungere il centro servizi del parco archeologico. Da qui, volendo, potremmo compiere una deviazione per raggiungere l’area archeologica, il cui ultimo tratto sarà da fare comunque a piedi.

Dal centro servizi raggiungiamo la fondovalle del fiume Zena che prendiamo svoltando a destra e che ci porterà dolcemente e in leggera discesa, sino a Zena. Qui prendiamo a sinistra e iniziamo a salire, sino a incrociare la piccola via Gorgognano che imbocchiamo svoltando a destra.

Poco dopo una deviazione sulla sinistra (in traccia) ci porta alla Balena della val di Zena, un manufatto opera degli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, raffigurante un’antichissima balena di 9 metri, i cui resti furono rinvenuti in questi luoghi.

Riprendiamo via Gorgognano che diventa una sterrata e continua con vari saliscendi a mantenersi in cresta. Nel punto in cui riprende l’asfalto e la strada inizia a scendere, noi svoltiamo a destra e (10 metri) a sinistra per mantenerci invece sul sentiero di crinale dove percorriamo un paio di chilometri molto divertenti e tecnici, tra ampi panorami e creste erosive. Il tratto finale scende ripido lungo una impegnativa discesa (con terreno secco prestare attenzione ai solchi sul percorso) che ci porta nuovamente sul fondovalle. Qui, mentre noi prendiamo a destra restando sulla via del Fantini, salutiamo definitivamente la via Mater Dei che si inoltra verso la valle del Savena e Bologna. Meno di un chilometro dalla svolta ed eccoci a Botteghino di Zocca, località con servizi adatti a sosta e ristoro.

Dopo le “montagne russe” dell’ultimo tratto sterrato, sarà piacevole scendere qualche chilometro sull’asfalto della fondovalle, sino a raggiungere il centro visite del parco dei Gessi e Calanchi dell’Abbadessa, che ha sede nella casa che è stata del Fantini.

Ancora seicento metri e riprendiamo a divertici con la MTB, prendendo a sinistra una stradina asfaltata che poco dopo diventa sentiero e ci farà raggiungere il crinale vicino (con qualche decina di metri da fare bici a mano per superare un paio di strappi con fondo molto solcato). Raggiunto il crinale svoltiamo a destra e poi a sinistra per via Madonna dei Boschi. Dopo 400 metri prendiamo a sinistra un sentiero che, zigzagando tra gessi affioranti, ci porta prima alla cava a Filo (antica cava di estrazione del gesso), e poi all’oratorio della Madonna dei Boschi per sbucare infine all’ingresso del parco dei gessi della Croara.

Arrivati a questo punto vi sono alcune opzioni per chiudere l’itinerario:

  • Con una veloce discesa di 1,5km si può raggiungere la stazione di Rastignano e rientrare a Bologna Treno+bici;
  • A Rastignano ci si può ricongiungere alla via Mater Dei e rientrare a Bologna in bicicletta;
  • Più avanti, seguendo il nostro tracciato, all’altezza del museo della preistoria “Luigi Donini” si può raggiungere facilmente la vicina stazione di San Lazzaro e da lì, Treno+bici, raggiungere sia Bologna sia Ozzano.

Per completare invece il nostro percorso, dopo aver attraversato il parco della Croara, ricco di emergenze geologiche interessanti, come la Buca delle Candele, la cava della “Palestrina” o la grotta della Spipola, raggiungemo la borgata di Ponticella e, seguendo i sentieri lungo Savena, secondo il tracciato MTB delle vie del Fantini, arriviamo al museo della preistoria “Luigi Donini”

Dopo il museo (se non vogliamo raggiungere la stazione di San Lazzaro come indicato sopra), grazie alla rete di piste ciclabili che collega San Lazzaro a Ozzano, ritorniamo facilmente a Ozzano e al punto di partenza del percorso, chiudendo l’anello della Ciclovia delle Valli Bolognesi.

Avvertenza generale: Molti dei tratti sterrati di questa ciclovia sono su terreno argilloso, un terreno che, in caso di piogge, diventa un fango estremamente vischioso e agglomerante. Sconsigliamo di affrontare il percorso con il terreno nelle suddette condizioni.

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