Ciclovia delle Valli Bolognesi - 1 da Ozzano a Monterenzio

Ciclovia delle Valli Bolognesi - 1 da Ozzano a Monterenzio

Traccia Gps

Traccia Gps

  • Partenza: Ozzano dell’Emilia
  • Arrivo: Monterenzio
  • Lunghezza: 47,9 km
  • Tipo di bici: Mountain bike
  • Difficoltà in bici: Impegnativa
  • Dislivello in salita: 1220 m
  • Dislivello in discesa: 1080 m

Si parte da Ozzano, dal parco “Foresta della Vita” in via Don Giovanni Minzoni, dove inizia il percorso della Flaminia Minor, con un primo tratto in “single track”, sino a raggiungere l’asfalto di via del Pino che imbocchiamo prendendo a destra.

Saliamo sino a incrociare la sterrata via del Pilastrino, che prendiamo svoltando a sinistra. Dopo poco si raggiunge il punto panoramico sui calanchi dell’Abbadessa, con vista che spazia su tutta la pianura Padana; nelle giornate terse i colli Euganei si stagliano nitidi davanti allo sfondo delle vette alpine. Arriviamo sull’asfalto di via Tolara nei pressi del centro visite Villa Torre – Parco dei gessi e dei Calanchi dell’Abbadessa, che possiamo raggiungere con una breve deviazione.

Poco dopo incontriamo gli scenografici ruderi della chiesa di Santa Maria di Settefonti, raggiungibili con un breve sentiero. Proseguendo in discesa sulla strada asfaltata, abbandoniamo provvisoriamente il percorso della Flaminia Minor per raggiungere rapidamente il fondovalle, all’altezza di Mercatale. Attraversiamo la provinciale e passiamo dall’altro lato dell’Idice; prendiamo a destra e iniziamo un lungo tratto piano di strada sterrata.

Dopo circa sei chilometri svoltiamo a sinistra su via Gaibola e iniziamo a salire in maniera decisa nel primo tratto asfaltato. Dopo circa 600 m la strada torna sterrata, iniziando a spianare. Il fondo si mantiene buono sino a quando giungiamo a una zona di affioramenti gessosi, lungo un tratto ispido che costringerà i meno abili a qualche tratto bici a mano per superare qualche passaggio complicato. Ancora poco e raggiungiamo l’asfalto, dove svoltiamo a sinistra per mantenerci sulla strada di cresta. Siamo arrivati a congiungerci al percorso della via del Fantini, che seguiamo sino a raggiungere i Calanchi di Casola, dove la strada si fa sentiero e percorre panoramicamente la cresta sommitale dei calanchi.

Il sentiero prosegue aggirando la fattoria di fronte a noi (con alcuni brevi strappi da superare probabilmente bici a mano) sino a giungere su una bella e ampia strada sterrata. Prima di iniziare a scendere è consigliata la breve deviazione a sinistra (circa 600 m) per raggiungere gli isolati ruderi della chiesa di Casola Canina. Ritornati in traccia scendiamo rapidamente sul fondovalle dello Zena, a Botteghino di Zocca, luogo adatto a una sosta per rimpinguare un po’ di energie.

Continuiamo lungo la strada di fondovalle per circa sette chilometri, sino ad arrivare alla borgata di Zena, dove si congiunge anche la via Mater Dei.

Imbocchiamo sulla sinistra lo sterrato che ci porta, con alcuni strappi impegnativi, a passare sotto il diruto castello di Zena e a raggiungere via Faledola e poi via Monte delle Formiche. Sulla nostra destra si staglia la cosiddetta “Torre dell’Erede” antica torre di avvistamento medievale. Prima di arrivare al Monte delle Formiche è vivamente consigliata, sulla sinistra, la breve deviazione, in consonanza con la via del Fantini, verso il borgo di Tazzola e il suo interessante (e naïf) museo dei Botroidi.

Riprendiamo la strada asfaltata per raggiungere, con un’ultima ascesa di 240 metri di dislivello, i 630 m del Santuario del Monte delle Formiche.

Dopo esserci riposati e avere goduto dello splendido panorama, ridiscendiamo dalla stessa strada fermandoci un attimo nel piccolo cimitero per onorare la memoria del noto speleologo e archeologo autodidatta bolognese Luigi Fantini, qui sepolto. Giunti al bivio sottostante prendiamo a sinistra in direzione Cà del Monte, indicazione che seguiamo anche al bivio successivo.

Proseguiamo in discesa lungo via Cà del Monte e poi prendiamo a sinistra sulla sterrata via Olgnano per raggiungere Monterenzio (sentiero 811 – Traversata delle 5 valli) dove termina la prima tappa e dove ci ricongiungeremo alla Flaminia Minor.

 

Avvertenza generale: Molti dei tratti sterrati di questa ciclovia sono su terreno argilloso, un terreno che, in caso di piogge, diventa un fango estremamente vischioso e agglomerante. Sconsigliamo di affrontare il percorso con il terreno nelle suddette condizioni.

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